Non me ne intendo ma…chissà se l’esempio di Tel Aviv, segnalatomi da un lettore, potrebbe valere come suggerimento per le prossime amministrazioni di Roma e del Lazio o anche di altre città italiane quotidianamente sommerse dai rifiuti! (nandocan)
La ESC – Environmental Service Company Ltd – è una azienda pubblica israeliana che opera nelle vicinanze di Tel Aviv per lo smaltimento di rifiuti solidi urbani senza la necessità di raccolta differenziata. La società, nata negli anni 90, riceve ogni giorno circa 3.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati provenienti dalla regione del Gush Dan che comprende Tel Aviv ed altre municipalità per un totale di circa 3,5 milioni di abitanti.
Il trattamento di queste tonnellate di rifiuti indifferenziati prevede la separazione dei materiali che li compongono per recuperare e riciclare tutto – plastica, vetro, legno, metalli, umido – ottenendo inoltre fertilizzanti, metano, biogas, energia elettrica. Quest’ultima, per circa 4 megawatt di potenza, alimenta un’azienda tessile ubicata a qualche chilometro di distanza.
Grazie allo spirito di iniziativa e al ricorso all’innovazione e alla tecnologia più avanzata, gli israeliani sono riusciti a trasformare i rifiuti indifferenziati in una autentica fonte di ricchezza.
Tutto è nato per smaltire una vera e propria montagna di immondizia che copriva un’area di oltre 450 mila metri quadrati e alta 60 metri ad Hiriya. E’ stato così elaborato un piano per trattare detti rifiuti e riciclare i materiali estratti che ha portato alla costruzione, ai piedi della montagna di spazzatura, di tutta una serie di impianti per lavorarla.
L’impianto di trattamento biologico principale del sito in esame, gestito dalla citata ESC, funziona così:
1) La spazzatura viene scaricata in una gigantesca vasca colma di acqua dove i materiali leggeri che galleggiano, come la plastica, la carta e il cartone, le bottiglie di vetro o le lampadine, vengono separati da quelli pesanti, come i metalli, che si depositano sul fondo, e sono recuperati per essere riciclati.
2) Dopo aver eliminato le sostanze inorganiche restano nell’acqua i rifiuti organici. Tutto, a questo punto, passa in una serie di altre vasche, dove appositi filtri provvedono a separare il materiale biologico dall’acqua.
3) Detto materiale viene utilizzato come fertilizzante, mentre l’acqua, ormai depurata; in parte riconfluisce nella prima vasca per dare il via a un nuovo ciclo di lavorazione e in parte viene destinata all’irrigazione dei terreni.
4). C’è poi un impianto di gassificazione, costituito essenzialmente da un silos dove l’immondizia viene portata a 800 gradi producendo syngas (miscela di gas di sintesi) che in parte è utilizzato per alimentare il sistema e, per il resto, è destinato a produrre corrente elettrica.
Oggi Hiriya tratta , come detto, circa 3.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno, che ne fanno una delle più grandi stazioni di transito al mondo, oltre che il più vasto e avanzato centro ambientale di Israele.
Ed è in fase di pianificazione una struttura per il trattamento dei pneumatici.
Quella che era ed è una montagna di rifiuti indifferenziati è diventata una grande risorsa e tra qualche anno tutta questa area verrà trasformata nel più grande parco pubblico del Paese.
Il processo di trasformazione rifiuti gestito dalla ESC, con 100 dipendenti altamente specializzati, non richiede la raccolta differenziata, non inquina perché basato su flussi idrici, è in assoluto il metodo di trattamento rifiuti più economico ed inoltre non presenta problemi di collocazione territoriale.
ESC – Environmental Service Company Ltd, Ramat Hovav (zona industriale) – Berr-Sheva 84157 Israele.
e secondo voi i ladroni politici italiani rinunciano all’affare di piazzare all’AMA migliaia di assunti necessari con la raccolta differenziata porta a porta a favore di un sistema industrializzato ed economico? Non sia mai! A costo di far fallire il Comune di Roma (già ora il debito è a 12,5 miliardi) NON CI RINUNCERANNO MAI SE NON COSTRETTI CACCIATI A CALCI