Di granelli di sabbia ce ne sono tanti. E il mio con loro. Quello che manca è la spiaggia (nandocan)
Festa del lavoro senza lavoro. Disoccupazione al 13%, disoccupazione giovanile al 43,1%. Il sondaggio di Ilvo Diamanti boccia l’ottimismo retorico di governo: “Con l’emergenza lavoro 6 su 10 ora sono precari. I disoccupati bocciano la ricetta del Jobs Act”. Sì. ma la ripresa arriva, assicura Taddei. Implacabile, Giovannini per la Stampa, gli pone la famosa seconda domanda: “non crede che sia anche un po’ colpa del governo se i dati negativi usciti questi giorni finiscono per diventare una bocciatura anticipata della riforma? Non si è esagerato con la propaganda?” E lo atterra. Anche il tesoretto, in ultimo destinato ai poveri, sembra destinato a finire in un buco. “La consulta boccia il taglio alle pensioni. Buco da 5 miliardi”, scrive Repubblica. Che facciamo? Aboliamo la Consulta? Ci mandiamo Poletti a imporre – come scrive il Sole – “la narrazione della politica economica del Governo”, con la sua velocità comunicativa che non è quella dei dati?
Habemus Italicum, la pistola carica, l’arma decisiva. Renzi si dà il 5 coi suoi retroscenisti: “abbiamo stravinto”. Elefantino rosso spiega che o Bersani si cala le brache o Berlusconi torna al Nazareno o il maleducato di talento – by De Bortoli – andrà al voto, Mattarella permettendo! “Le riforme di Renzi non sono quelle di noi saggi” dice alla Stampa Luciano Violante e va al nodo vero della questione: “il problema principale è il cambiamento della forma di governo, un governo non parlamentare del primo ministro. Senza idonei contrappesi può diventare un modello preoccupante.” Però Sergio Staino, per il Fatto assolve Renzi, che “non è di sinistra ma è stato legittimamente eletto”. E manda invece Bersani “al parco coi pensionati”. Perché è caduto il muro di Berlino, dice. “Il gruppo dirigente che ci ha guidato – con più o meno responsabilità – da Berlinguer a oggi ha perso completamente la capacità di elaborare un progetto di sinistra capace di parlare ai propri elettori, all’Europa e al mondo. Si sono rifiutati di aggiornare le analisi, non hanno idea di cosa sia oggi l’Italia né le enormi problematiche a cui dovremmo ricominciare a pensare a partire proprio dal concetto di sinistra”.
Bobo ha ragione. Da qualche tempo mi sono messo a disposizione per contribuire a fare quel che Bersani & C non sanno o non possono fare. Solo un granello di sabbia, il mio, ma tanti granelli fanno una duna. A condizione che non prevalga l’opportunismo di chi si nasconde dietro la retorica del “fare”, un emendamento oggi, un distinguo domani. Né l’esibizionismo di chi ripete di “averlo detto prima”, ma ha fatto poco o niente per riunire la sinistra, e non ha saputo combattere con la politica la politica di Renzi.