L’allarme lanciato dallo psichiatra Paolo Girardi. “Sempre più ragazzi mettono in pratica forme di parasuicidio, comportamenti al limite per farsi male”. A preoccupare soprattutto le gravi conseguenze fisiche che spesso comportano
ROMA, 10 settembre 2013 – Nel nostro paese sono in aumento i cosiddetti “parasuicidi” cioè forme gravi di autolesionismo: gesti estremi come guidare a folle velocità dopo aver assunto alcol e droghe o abuso di sostanze con l’intenzione di “farsi male”. A lanciare l’allarme è Paolo Girardi, docente di Psichiatria all’università La Sapienza a margine della presentazione oggi a Roma della Giornata mondiale della prevenzione del suicidio. “Questi fenomeni sono in aumento tra gli adolescenti e nei giovani adulti – spiega -. E sono forme a volte inconsce di togliersi la vita: c’è chi si sballa e poi si mette a correre in autostrada, chi abusa di droghe o alcol fino a sfiorare la tragedia”. A preoccupare sono soprattutto le gravi conseguenze fisiche che tali comportamenti lasciano su chi li pratica, “segni che restano a vita”. “Molto spesso si tratta di ragazzi che vivono un momento difficile e che inconsciamente cercano la morte mettendo in pratica comportamenti al limite -aggiunge Girardi- . Sono persone che possono essere aiutate e anche in questo caso la prevenzione è importante”.
In preoccupante crescita anche i casi di omicidio-suicidio, il più delle volte legati al femminicidio. “Sono fenomeni gravi che stanno aumentando. Sono legati a fattori culturali, purtroppo radicati nella nostra società –aggiunge lo psichiatria -. La gelosia, per esempio, viene considerata una forma di amore ma in realtà è una patologia. E si uccide il partner anche per un’idea di possesso”. Tra le persone a rischio suicidi, spiega inoltre Girardi, gli adolescenti ma anche le persone anziane. “Nella terza età riscontriamo dei picchi di tentativo di suicidio –aggiunge – molto spesso si tratta di persone che vivono da sole, si sentono un peso per la famiglia e decidono di farla finita”. (ec)
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