Una catena di assurdità come queste non sono forzature, ma convincimenti diffusi. E non solo tra gli uomini, ma anche tra le donne. Che spesso si fanno schiave dei propri mariti e figli (maschi) per mancanza di un’autostima di genere. Un deficit culturale appreso in famiglia, dall’asimmetria di ruoli tra genitori, lo squilibrio di considerazione patito rispetto ai fratelli maschi e infine interiorizzato come normale premessa per la funzione femminile di accudimento di un “maschio”.
Come se n’esce? Con la reazione delle donne, certo; ma anche, con piccoli gesti pedagogici di noi uomini, spesso più sinceri di proclami fasulli. Sparecchiare è un atto più vero, che dichiararsi per la parità di genere aspettando il caffè.