La seconda notizia è in realtà una non-notizia, dal momento che alcuni – Adista compresa – lo sostenevano da tempo. Ora però ad affermarlo sono in molti: anche quando la Chiesa pagherà, il gettito complessivo dell’Imu non subirà variazioni sostanziali rispetto agli attuali 4 miliardi di euro. Inizialmente il gettito atteso dalla Chiesa era stato stimato in 2 miliardi di euro, poi l’Anci (l’associazione che riunisce i comuni italiani) aveva indicato una cifra tra i 500 e i 700 milioni; più recentemente la commissione del Tesoro sull’erosione fiscale ha stimato in 100 milioni di euro circa il possibile gettito proveniente dalla tassazione degli immobili ecclesiastici e del no-profit.Nel momento in cui si cercano disperatamente soluzioni che evitino l’aumento di un punto percentuale di Iva (che darebbe un gettito corrispondente più o meno proprio a quei due miliardi che si attendevano dalla Chiesa), non si tratta, è evidente, di una buona non-notizia….(leggi tutto)