***di Alberto Baldazzi – Il Paese è orfano del Patto. Come se gli italiani potessero godere o, al contrario, rimanere atterriti dalla notizia, tutti i Tg di serata sentitamente si affrettano in apertura a recensire i battibecchi a distanza tra Toti da una parte e Lotti, Boschi, Serracchiani dall’altra. Dichiarazioni trasversali tra Rai e Mediaset, mentre sulla giornata “dura” per Forza Italia le reti di Berlusconi mettono, come al solito, la sordina. Su Tg3 lunghissima presenza in studio della Ministra Boschi, mentre un ringalluzzito Cuperlo tenta di riaprire sull’Italicum alla Camera e sulla riforma costituzionale del Senato. Il giorno dopo il giuramento Mattarella risulta sostanzialmente “non pervenuto”, se si escludono i riferimenti alla lettera al re di Giordania con cui si esecra l’agghiacciante esecuzione del pilota catturato dall’Isis. Il video del rogo scuote ancora le pubbliche opinioni e le redazioni, con Studio Aperto e Tg4 che si lanciano in una reprimenda giusta ma guastata da una fodera di retorica fin troppo spessa. Da TgLa7 eTg2 l’elenco delle reazioni dell’intero mondo arabo, apparentemente unito nel promettere vendetta contro i terroristi dell’Isis che non piacciono neanche ai regimi sunniti. Anche i vertici dell’università di Al-Azhar del Cairo sparano a zero, e invitano a crocifiggere e mutilare gli assassini. Difficile apprezzare questo ritorno alla logica dell’occhio per occhio, anche se imbracciata contro il terrorismo.
Di tutt’altro tenore l’appello di Papa Francesco che parla di guerra fratricida tra cristiani in relazione alla drammatica situazione dell’Ucraina orientale. Forte attenzione da parte di Tg2 e TgLa7. Implicita citazione per le posizioni di Francesco su Tg3, nel servizio che presenta la probabile imminente beatificazione di Monsignor Romero, ucciso in Salvador davanti al sagrato della sua chiesa nel 1980 e al contempo riporta le critiche alle gerarchie cattoliche locali che avevano isolato il prelato perché tacciato di simpatia per i comunisti.
Tsipras entra oramai nei menù di tutti i Tg per il suo giro europeo che oggi lo ha portato a incontrare Junker e Hollande, mentre il suo ministro dell’economia sembrerebbe uscito soddisfatto dal faccia a faccia di Francoforte con Draghi.
La sciagura aera a Taiwan è corredata da immagini troppo spettacolari per non entrare di forza nelle scalette di tutti i Tg. Tg4, però, esagera facendoci vedere una quindicina di volte il video dell’aereo che sfiora un’autostrada prima di finire nel fiume.
Concludiamo con i servizi ampi dedicati da Tg1, Tg5, TgLa7 e Tg2 alla “svolta” decretata dopo 77 anni dalla Procura di Roma in relazione alla scomparsa del grande fisico teorico Ettore Maiorana. Sarebbe scomparso volontariamente e tra il 55 e il 59 sarebbe stato visto in Venezuela. TgLa7 sentenzia che questo giallo, dopo aver stimolato scrittori, storici e giallisti, deve aver affascinato anche i magistrati.
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Pubblicato da nandocan
Mi chiamo Fer nando Can cedda. Il nome del sito è un facile omaggio a Sandokan, eroe letterario di un’infanzia remota. Sono nato a Cagliari l’8 Maggio 1936. Nelle strade italiane si festeggiava la precaria conquista di una colonia africana. Sardi erano i miei genitori e così i loro ascendenti, solo la nonna materna era di Firenze. Devo forse a lei se la famiglia si trasferì in quella meravigliosa città e lì sono cresciuto, primo di cinque fratelli.
Studi classici e laurea il Giurisprudenza. Il babbo, funzionario statale, voleva fare di me un magistrato ma io ero aspirante giornalista già dal liceo: scrivevo, ciclostilavo e distribuivo il giornalino scolastico. La prima “vera” redazione è stata, nel 1962, quella del “Giornale del Mattino“. Era la stagione di una Firenze culturalmente vivace e cosmopolita, del sindaco La Pira e di don Lorenzo Milani,. Io avevo già lasciato l’Azione Cattolica per il “Cenacolo” di Padre Ernesto Balducci. Scrivevo per “Testimonianze”, una delle riviste del “dissenso” cattolico. E fu proprio padre Balducci a benedire – nel dicembre del ‘64 – il mio matrimonio. Un anno dopo, con una sposa appena laureata in lettere e una figlia di poche settimane, viaggiavo verso Roma a bordo di una Fiat “850”. Assunto con selezione pubblica dal telegiornale RAI, l’unico allora in Italia, direttore Fabiano Fabiani. A trent’anni entrai nella redazione del mitico “TV7″, il sogno di ogni giovane giornalista. Nel 1969 la nomina a “inviato speciale”, secondo e ultimo gradino della mia carriera professionale. E la nascita del secondo e ultimo figlio, nel medesimo anno.
Nel 1976 l’invito di Andrea Barbato a entrare nella prima redazione del “TG 2“, invito accolto ovviamente con entusiasmo. Pochi anni dopo, con l’avanzata implacabile della lottizzazione, Barbato venne costretto ad andarsene e l’entusiasmo cominciò a venir meno. Chi non aveva “santi in parlamento” poteva affermarsi solo se molto disponibile e io non lo ero. Al contrario, mi impegnavo nel comitato di redazione, nell’Usigrai, mi esponevo nelle assemblee. Riuscii a salvarmi professionalmente lavorando nelle rubriche e nei servizi speciali, occupandomi, spesso con soddisfazione, di cronaca, di cultura, di costume, di religione.
Finché al TG 2 sopravvisse dignitosamente il giornalismo d’inchiesta, ci fu ancora modo di divertirsi, o almeno di lavorare con serietà. Nel ’96, sotto la direzione di Mimun, scelsi lo “scivolo” e la pensione anticipata.
Da allora continuo a fare il giornalista, soprattutto su Internet, ma a titolo gratuito e volontario e lo stesso vale per il servizio che ho sempre reso ai colleghi negli organismi della categoria (ordine, sindacato). Nell’ottobre del 2013, ho compiuto 50 anni di professione. E’ dal 1994 che aspetto l'”Ulivo“. Nel 2008 mi sono deciso per la prima volta a entrare in un partito, il PD, per aiutarlo a diventare davvero “nuovo”. E sono diventato nonno.
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