Questo massacro è inaccettabile. Basta proclami senza fatti. Introduciamo i braccialetti anti avvicinamento per violenti allontanati, aumentiamo i fondi per i centri anti-violenza, salvaguardiamo le strutture che già operano su questo fronte.
A Roma, per esempio, il Comune vuole chiudere la Casa Internazionale delle Donne, se non paga i canoni arretrati, senza tener conto del valore dell’attività svolta per la dignità femminile: prima protezione, servizi psicologici e legali, formazione, lavoro e diffusione di cultura al femminile. Sarebbe un gesto importante e di ampia risonanza, se la sindaca Raggi – una donna – riconoscesse questa struttura non a parole, ma valorizzando il suo ruolo primario nella parità di genere.
Lo faccia e gliene saremo tutti grati.
Perché dove vive bene una donna, vivono bene tutti.