No, non mi tranquillizza questo Governo delle tre carte: reddito di cittadinanza, pensioni “quota 100” e condono agli evasori, che non sa come trovare le coperture al programma, neanche con l’espansione del deficit e dichiarando la guerra fiscale contro gli onesti. Troppe dichiarazioni-petardo, tutte botto e fumo. Questa è campagna elettorale, non strategia di un governo. E’ posizionamento, non cambiamento. Salvini fiuta la scorpacciata alle elezioni europee. E vuole passare presto all’incasso, sicuro del sorpasso. Di Maio sente la pressione e si affaccia al balcone. I due litiganti aspettano solo il richiamo dell’Europa, per pompare orgoglio ferito nei loro proclami.
Non ci hanno fatto governare, diranno a fallimento avvenuto, come faceva B. Di Battista tornerà a urlare in piazza. Mentre Salvini volerà sulla sua mongolfiera gonfia di vittimismo nazionalista e frustrazione populista. Una bolla di aria bollente nel cielo gelido della crisi che non passa.