Credo infatti che tali proposte meritino di essere conosciute, discusse e sostenute dal maggior numero possibile di cittadini, dunque anche dei lettori di nandocan che sono invitati a commentarle. E comincio da quelle relative ad una necessaria revisione della tipologia dei reati contro la Pubblica Amministrazione.
C'era una volta la bustarella, per secoli sinonimo di corruzione. Oggi, come ci ha ricordato Roberto Scarpinato su “Micromega”, la corruzione ha cambiato forma: non più soltanto bilaterale tra un corruttore e un corrotto, ma assai più complessa, quella dei comitati d'affari e delle reti di potere, le cosiddette “cricche”. Vuol dire che si compie un'attività amministrativa illecita non semplicemente in cambio di denaro ma sotto l'influenza di un sistema in grado di agevolare qualcuno nelle sue aspirazioni di carriera o di ascesa politica o di inserimento in un giro d'affari criminale. O anche per contraccambiare favori di questo genere già ricevuti in passato.
Ecco allora – scrive il procuratore generale di Caltanissetta – che “chi corrisponde il denaro non ha rapporti né con il pubblico ufficiale operante né con i quadri direttivi interni del sistema criminale. Chi prende i soldi non si espone direttamente con il pubblico ufficiale né con gli utilizzatori finali del risultato dell'illecito in quanto opera dietro le quinte utilizzando propri referenti esterni (figure ibride tra il lobbista, il procacciatore d'affari, il faccendiere)”.
Scoprire e disarticolare questi sistemi criminali, così come colpirne i soggetti, non è cosa facile ed esige l'adozione di nuove misure legislative, oltre alla reintroduzione di altre, che lo stesso procuratore generale sintetizza nei seguenti punti:
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Introdurre il reato di traffico di influenze illecite, per colpire i soggetti che mediano tra pubblici ufficiali e utilizzatori finali degli atti di abuso;
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Ripristinare il reato di abuso di ufficio anche per fini non patrimoniali (unificandolo con quello di interesse privato in atti di ufficio), per sanzionare le condotte dei pubblici ufficiali soggetti ai poteri di influenza ma talora estranei agli accordi corruttivi retrostanti;
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Introdurre una specifica aggravante per le associazioni per delinquere che hanno le caratteristiche e le finalità operative tipiche dei sistemi criminali, al fine di colpire anche la semplice partecipazione ai sistemi;
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Elevare in modo significativo tutte le pene dei reati di corruzione (da unificare con quelli di concussione), di traffico di influenze, di abuso di ufficio e contemporaneamente introdurre una circostanza attenuante speciale con riduzione della pena sino a due terzi per i rei confessi che denunciano i propri complici, in modo da spezzare i vincoli di reciproca omertà che legano i componenti dei sistemi criminali, così rendendone possibile la disarticolazione.
Inoltre, la reintroduzione dei reati di abuso di ufficio per fini patrimoniali e di interesse privato in atti d'ufficio, indecentemente aboliti con legge 16 luglio 1997 n.234, dovrebbe essere accompagnata da “un'organica disciplina legislativa che sancisca a tutti i livelli istituzionali – iniziando dal parlamento e dal governo sino a discendere ai più piccoli comuni – l'incompatibilità tra interesse privato e funzioni pubbliche, per impedire le diffusissime situazioni di conflitto di interessi allo stato ampiamente legittimate”.
* Roberto Scarpinato,procuratore generale presso la Corte d'Appello di Caltanissetta,impegnato da anni per la lotta contro la mafia.Fra i processi a cui prese parte:
* Per l'…omicidio dell'europarlamentare Salvo Lima
* Per l'omicidio del presidente della Regione siciliana, Piersanti Mattarella
* Per l'omicidio del segretario regionale del Pci, Pio La Torre
* Per l'omicidio del prefetto di Palermo Carlo Alberto della Chiesa
* Per l'omicidio del segretario provinciale della Democrazia cristiana, Michele Reina
* Indagine relativa ai progetti di eversione dell'ordine democratico sottostanti alle stragi del 1992 e del 1999.