“Nucleare, la festa a Teheran, la rabbia a Gerusalemme” scrive la Stampa. Dicano pure gli ayatollah che l’accordo di Losanna è stata “una vittoria di Dio”, risarcimento per il martirio di Husseyn, nipote di Maometto, il giorno dell’Ashira dell’anno 680, a Kerbala. La gioia che sprizza da Teheran è festa di giovani, musulmani e non musulmani, ragazze persiane che gridano: “ricomincia la vita”. È questa l’Iran che ha vinto a Losanna, che vuole ora il suo posto tra le nazioni colte e progredite. Il Presidente (eletto) Rohani, stretto tra Consiglio della Rivoluzione (islamica) e sentimento della nazione persiana, promette: “Noi non mentiamo, ora cooperiamo con il mondo”.
“La rabbia di Israele”, Repubblica. Rabbia sì, e smarrimento. Mai avrebbero pensato i nostri fratelli d’Israele che potesse venire al gran giorno la distanza (politica) tra Washington e il loro governo. Ieri hanno condiviso la passione dei cristiani. Perchè non si fidano dell’Iran, ricordano Ahmadinejad che minacciava di cancellare Israele, e (dopo la guerra portata in Libano ad Arafat e ai palestinesi) con timore hanno visto crescere la forza di Hezbollah ai confini. Lo scrittore Etgar Keret, ammette: “Benjamin ha allontanato il mondo, ora ne paga le conseguenze”. Netanyahu ora dice: “No all’accordo se Teheran non accetta Israele”. Avrebbe dovuto dirlo prima e partecipare alle trattative!
Io – lo sapete – credo nella società civile iraniama e temo l’unità indistinta dei sunniti. È allarmante che i fratelli musulmani, vittime di Al Sisi, appoggino la guerra di Al Sisi nello Yemen. Terribile che, secondo il giornale Al-Hayat, Al Zawahiri vorrebbe sciogliere Al Qaeda e confluire nel Califfato. Con Al Nusra, Shabab, Boko Haram diverrebbero il braccio armato coperto della coalizione sunnita e anti sciita. L’esercito dell’ombra, che fa il lavoro sporco, che scanna cristiani e terrorizza l’occidente, affinchè la monarchia più ricca e corrotta possa vigilare (per qualche decennio ancora) sui luoghi sacri dell’Islam. Stati Uniti e Europa: dovrebbero dire: nessuna alleanza, politica o economica, con le monarchie arabe, con Egitto e Turchia se non diranno che i terroristi sunniti sono nemici di Allah.
In Italia Silvio restò solo. Abbandonato da Bondi e pure dal suo candidato in Puglia, che gli preferisce Fitto. Unico sollievo: ieri Renzi ha licenziato il disegno di legge sulla Rai. Una proposta che consegna l’azienda al controllo pieno del governo: 2 consiglieri di maggioranza e due del governo -4 su 7-, un amministratore delegato, con ampi poteri di nomina e di spesa, scelto da Palazzo Chigi. La delega al governo per decidere (entro un anno) che ne sarà del canone. Delega per riformare la Gasparri, legge che sanciva (l’ex?) duopolio Rai – Mediaset.