Dall’amico lettore Nino Labate ho ricevuto e pubblico volentieri questo articolo di commento ad alcune delle mie proposte più recenti (nandocan)
- Se è vero, come è vero, che il “cattorenzismo” del Premier-segretario, per dirla con Franco Monaco, è solo formalmente l’epigono di quella cultura “bianca gigliata” la quale , come ci racconta la storia, ha invece praticato per 50 anni l’arte della “mediazione” come dogma. Evitando gli scontri frontali… col Pci, col Psi, col Sindacato, con la Confindustria, col Paese e con le minoranze interne: una virtù politica che rispetta il pluralismo, e che non evoca necessariamente consociativismi vari . Che può funzionare anche in un sistema bipolare. Ma che Renzi erede della “Balena bianca” forse ignora , o ha rimosso e dimenticato.
- E se è vero, come è vero, che la Ministra delle Riforme divisive, Maria Elena Boschi, si è formata alla scuola d’alemiana. E che assieme alla stragrande maggioranza della attuale direzione Pd ultra quarantenne, ha fatto le sue ossa nella Fgci e nelle sezioni e circoli del Pci, Pds, Ds: …Occhetto, Veltroni, Fassino, Bersani. Anch’essi forse sconosciuti, dimenticati e ignorati.
- Rimane allora in piedi l’interrogativo, dirompente per le idee della democrazia che ha sempre da fare con principi e valori, su come mai la generazione dei nuovi giovani Pd non abbia avuto la possibilità di avere fra le mani, un piccolo testimone “culturale” da parte dei rottamati e della attuale minoranza Pd . Un mistero che un domani ci potrà spiegare solo la Storia sociale.
- Per il momento, seguendo il principio di realtà e pensando ai giovani che avanzano con le loro idee diverse dalle mie, mi conforto con la lezione somma dello storicismo, senza tuttavia farne un articolo di fede: ogni momento politico, culturale e sociale è figlio della storia e dello “spirito del tempo”!
- In attesa del primo “Premiere italiano …di colore” (!) , più in fretta sapremo leggere questa storia che corre e avanza, tanto più in fretta potremo continuare a distinguere non tanto l’orizzontalità obsoleta tra bianchi e rossi, o tra quello che rimane della Dc e del Pci. Ma tra quelle libertà e quella eguaglianza, tra quell’individualismo e quel solidarismo che Norberto Bobbio ci lascia in eredità. E, una volta trasferiti sulla verticale, potremo fare la differenza tra i primi e gli ultimi di ogni tempo che nessun “Delfino Bianco” potrà mai ignorare o seppellire.