I Comitati Dossetti per la Costituzione denunciano come inammissibile il disegno di legge costituzionale approvato dal Consiglio dei ministri il 6 giugno 2013, che detta nuovi modi e tempi per la riforma della Costituzione in violazione dell’art. 138 della Carta.Violazioni che consistono, a tacer d’altro:
- nel riconoscimento al Governo dell’inusitato ruolo di proponente delle riforme costituzionali, per giunta coadiuvato da una commissione di esperti nominati dallo stesso Governo;
- nell’altrettanto inusitata imposizione di un limite temporale al procedimento di revisione, come se si trattasse dell’approvazione, con caratteri d’urgenza, di una legge ordinaria;
- nella diminuzione da tre mesi ad uno dell’intervallo intercorrente tra la prima e la seconda approvazione del testo delle leggi di revisione costituzionale: un intervallo voluto espressamente dai Costituenti perché le eventuali modifiche costituzionali potessero essere adeguatamente discusse nell’opinione pubblica prima della delibera definitiva delle Camere (nella quale, com’è noto, non è ammissibile la presentazione di emendamenti) .
Si è eccepito che queste modifiche verrebbero ad essere contenute in una legge costituzionale ad hoc. Questa non è però una valida giustificazione. Da un lato tali modifiche spiegherebbero infatti “effetti permanenti” con riferimento alla disciplina procedimentale delle future leggi costituzionali, per cui si tratterebbe di “deroghe con effetti permanenti” e cioè di vere e proprie modifiche surrettizie all’art. 138; dall’altro il fatto che tali modifiche siano contenute in una legge costituzionale non significa alcunché perché le leggi costituzionali, non diversamente dalle leggi ordinarie, devono rispettare i limiti formali e sostanziali posti dalla Costituzione.
Si tratta pertanto di una legge grimaldello che fa saltare le garanzie e le regole che la Costituzione stessa ha eretto a sua difesa, e che finché sono in vigore vanno rispettate. Essa contempla che in diciotto mesi vengano cambiati forma dello Stato, forma di Governo, Parlamento e l’intero equilibrio fra i poteri dello Stato su cui riposano i diritti dei cittadini.
I Comitati Dossetti per la Costituzione, richiamandosi alla grande manifestazione di patriottismo costituzionale tenutasi a Bologna il 2 giugno con la partecipazione di popolo e rappresentanti di movimenti di massa, e dando seguito al loro appello del 2 maggio “Giuristi contro la Convenzione”, fanno presente al Governo ed alla maggioranza parlamentare che con tale disegno di legge, rispecchiante la mozione delle Camere del 29 maggio scorso, viene compiuto un gravissimo errore, a cui, tuttavia, sarebbe ancora possibile non dare corso. (continua)