Forse il dubbio di Remondino è fondato, forse no. In ogni caso, nessuna sorpresa. Almeno da Galeazzo Ciano in poi, ma forse anche prima, la vocazione della “mosca cocchiera” nei ministri degli esteri italiani è una costante quasi obbligata, a compenso di una politica europea e atlantica sostanzialmente etero-diretta. Qualche eccezione si è avuta in passato per la politica mediterranea. Ora, temo, neppure quella. (nandocan)
***di Ennio Remondino, 12 luglio 2015 – Anche se non c’è stata ancora una rivendicazione, le indagini egiziane starebbero puntando contro i Fratelli Musulmani, sostenitori dell’ex presidente Morsi. Gli artificieri rilevano che sono stati usati gli stessi materiali adoperati la scorsa settimana per l’assassinio del procuratore capo egiziano Hisham Barakat, ucciso proprio dai Fratelli Musulmani. La procura egiziana ‘non esclude’ (quindi sospetta) che l’attacco possa essere stato diretto contro il giudice Ahmed al Fuddaly, abitante nella zona dove si trova il consolato, uomo molto vicino al presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi.
E mentre tutto il mondo dell’Intelligence cerca di capire e si interroga, lui, il ministro Gentiloni sa, e lo comunica al mondo in una concitata conferenza stampa convocate alla Farnesina nel torrido mezzogiorno da catastrofe nazionale. Ed il ministro della diplomazia così sostiene, tra rigorose citazioni d’agenzia e virgolette: “Non c’è nessun dubbio, il Consolato italiano era l’obiettivo”. “Un tentativo di intimidazione”, “Un attacco contro la presenza internazionale, ma anche un attacco diretto all’Italia, paese impegnato in prima linea nel contrasto al terrorismo”. Certezze assolute.
Ma Gentiloni non si piega. Dal tavolo della Farnesina dove ti aspetti di vedere i capi delle spie e scopri il capo della Unità di Crisi, il ministro dichiara “La rinnovata determinazione dell’Italia a combattere il terrorismo e l’Isis in particolare”. Il Califfo è avvertito. “L’Italia non si fa intimidire” aveva affermato in un tweet, aggiungendo poi: “Risponderemo con fermezza”. Paolo Gentiloni, ministro agli Esteri a sorpresa, è da sempre amico dei giornalisti. Amore ricambiato. Lui è generoso andata e ritorno. Le affermazioni stentoree e le smentite successive. Questa volta ha forse esagerato?