Non so se Renzi sia o non sia “spudoratamente filo-israeliano”, ma penso anch’io, come Antonio Sicilia, che chi crede veramente a una soluzione del conflitto palestinese basato su “due popoli, due stati”, non possa ancora temporeggiare e tanto meno votare contro il riconoscimento di uno dei due. (nandocan)
Renzi predica cautela, chiedendo di evitare “strumentalizzazioni” in vista delle elezioni di Marzo in Israele. Non raccontiamoci balle, Renzi è spudoratamente filo-israeliano e non temporeggia a caso. Aspetta senza sbilanciarsi.
Questa volta però mezzo PD è pronto a votare la mozione per il riconoscimento dello stato palestinese proposta da Sel (ammesso che si voti).
“Un riconoscimento che non abbia come pregiudiziale un negoziato è necessario per uscire dallo stallo politico nella regione nell’interesse della futura sicurezza e stabilità per entrambe le nazioni – scrive Baruch, ex ambasciatore israeliano in Sud Africa, nella sua lettera al Parlamento italiano – Dal momento che lo Stato di Israele oggi non esisterebbe se non avesse ottenuto riconoscimento unilaterale da parte della comunità internazionale, la Palestina non dovrebbe avere bisogno di attendere l’assenso di Israele. L’eventualità della nascita di uno stato sovrano palestinese sulla base di negoziati bilaterali con Israele rinforza il potere di veto di Netanyahu, mascherato dietro ai negoziati, sul destino dell’autodeterminazione palestinese. Nessuno stato dovrebbe avere il potere di veto sull’indipendenza di un altro”.
Il PD non può e non deve essere timido sul tema.
Occorre un si deciso al riconoscimento dello Stato Palestinese.
Francia, Gran Bretagna, Spagna, Svezia, Danimarca e altri 135 paesi in tutto il mondo si sono già mossi in questa direzione.
Basta aspettare.