Mentre ringrazio Alessandro Fioroni di RemoContro per questo aggiornamento, mi chiedo quando giornali e tv cominceranno ad affiancare, con la stessa frequenza, questi terrificanti annunci di morte del pianeta con qualche concreto e dettagliato progetto sociopolitico di sopravvivenza da sottoporre con urgenza all’attenzione dei governi e dell’opinione pubblica. E se si è rivelato inutile provvedere con i soliti palliativi di emergenza, come le domeniche senza auto o l’invito a moderare il condizionatore, si dica finalmente, e concretamente, quali sono i veri cambiamenti da imporre al sistema economico e industriale per il bene comune, costi quello che costi. Basta parlare di green economy. Cominciamo a praticarla davvero. (nandocan)
***di Alessandro Fioroni, 26 luglio 2019 – Temperature così non se ne registravano in Europa da un secolo e mezzo. Ieri nel nord Europa la giornata più calda da metà Ottocento. 43 gradi a Parigi, 42,6 nella tedesca Lingen, 39,3 nell’olandese Eindhoven, 40,6 a Kleine Brogel in Belgio, leggiamo dalla agenzia stampa. Per stare all’attualità politica con l’incendiario Boris Johnson neo premier, in Gran Bretagna, a Cambridge il record nazionale con 38,1.
Improntitudini politiche
Si corre ai ripari nell’immediato, senza nulla o poco fare per combattere cambiamenti climatici sempre più radicali che investono l’intero pianeta.
Casi emblematici a stupire, citati dal Manifesto. Regno unito, dove i cavi elettrici di alcune stazioni dei treni di Londra si sono talmente surriscaldati che sono state bloccate linee e rallentate le velocità.
In Germania, è stata chiusa la centrale nucleare di Grohnde perché l’acqua del fiume Weser, che la raffredda, toccava i 26 gradi.
Allarme per gli umani più deboli, piccoli e anziani, e più poveri, i senzatetto. Mentre in Belgio uno zoo ha sfamato le tigri con polli congelati, gli orsi con cocomeri ghiacciati.
A un mese esatto dal rapporto dell’Onu che denuncia il rischio ormai imminente di un pianeta a regime di ‘apartheid climatico’, chi ha mezzi e risorse per difendersi e chi non li ha ed è destinato a morire.