Domenica 6 marzo 2016, dopo una serie di incontri nei diversi quartieri della capitale, “CONTACI”, l’ultima novità dell’associazionismo di sinistra aveva invitato iscritti e simpatizzanti ad un esperimento di partecipazione definito “laboratorio 1000”, in vista delle prossime elezioni amministrative della città. Tra i promotori Luca Bergamo, l’inventore di «Enzimi» ora segretario di Culture Action Europe; Fiorella Farinelli, già assessore nelle due giunte Rutelli; Luigi Corvo punto di riferimento a Roma di Pippo Civati per «Possibile» e Emilia La Nave, presidente di Parte Civile, il movimento che appoggia Ignazio Marino.
Obbiettivo del “laboratorio” quello di offrire un nuovo modello di partecipazione: non si governa la città, ma si governa ‘con la città’. Forse non sarebbe stato facile riprodurre su larga scala un esperimento del genere. Ma il suo valore simbolico e pedagogico resta considerevole.
Con questo esperimento, Contaci diceva ai romani che nulla sarebbe cambiato senza ricostruire i legami sociali interrotti dalle precedenti esperienze di governo. Bisognava trovare il modo di parlare a quel cinquanta per cento di cittadini che non vanno più a votare. Bisognava progettare con loro nuovi modelli di governance a partire dai loro bisogni reali. E coinvolgerli poi in tutti i passaggi decisionali. Solo contando su tutto questo nascerà nei cittadini la consapevolezza di poter contare.
E poi? Sono passati più di 10 giorni e non si vede ombra dei tavoli tematici preannunciati per fare un programma elettorale.