…Ma attenzione. Come spiega l’analisi che segue di Ennio Remondino, il dato può essere letto da un altro punto di vista. E in ogni caso la colpa è dell’Italia (nandocan)
Soldi buttati, soldi rubati ai nostri bisogni. Ma vediamo l’insieme dei dati. Sono i Paesi del Nord Europa a farsi carico degli sforzi economici maggiori per sostenere l’Ue. Nel rapporto dare/avere con l’Ue, in questo settennato abbiamo un saldo negativo di 37,8 miliardi di euro. Dopo la Germania, il Regno Unito e la Francia, siamo il quarto contribuente a garantire l’azione dell’Unione. Se, invece, prendiamo come riferimento il dato pro-capite, sono come detto i Paesi nordici in testa, mentre l’Italia scivola all’undicesimo posto, con uno sforzo economico per residente a 623 euro.
Lo stesso dato letto da un altro punto di vista. Analizzando la differenza assoluta tra risorse versate e quelle ricevute, il maggior ‘pagatore’ è la Germania, con 83,5 miliardi di euro. Seguono il Regno Unito, con 48,8 miliardi, la Francia, con 46,5 miliardi e l’Italia con 37,8. Per essere cittadini Ue, quelli che pagano di più sono i belgi (1.714 euro a testa), Paesi Bassi (1.569), Danimarca (1.346), Svezia (1.195), Germania (1.034), Lussemburgo (997), il Regno Unito (759), la Francia (707), Finlandia (689), l’Austria (674), l’Italia (623) e Cipro (197). Diversità di reddito ed efficienza fiscale.
E gli altri 17 Pesi dell’Unione che non compaiono in questo elenco? Semplice: loro non pagano ma incassano soltanto. Detta meglio: i Paesi che traggono soltanto vantaggio immediato netto dalla appartenenza all’Unione. Quelli che hanno ottenuto più di quanto hanno versato a Bruxelles. Uno spagnolo, ad esempio, ha ricevuto 355 euro, un polacco 1.522 euro, un portoghese 2.100 euro e un greco 2.960 euro e speriamo in Tsipras. Sempre la solita e dannata legge statistica del già citato ‘mezzo pollo a testa’, là dove c’è poi chi di polli ne spenna molti e chi invece manco vede le piume.
*Remondino Ennio , da RemoContro, http://wp.me/p403Qg-3jQ, il grassetto è di nandocan