Mineo oggi torna a invitare la sinistra del PD a “ritrovarsi e dar battaglia”. Poi però sembra prendersela con Civati e perfino col suo “amico Vincenzo Vita” e Fratoianni che, a differenza di lui, chiedono che il vertice RAI non sia scelto dal governo. “In alto la bandiera! – ironizza – e poi?”. Io credo che quando si tratta di democrazia, pluralismo e libertà di espressione, ognuno debba fare la sua parte. Lui ricorda di averla fatta prima di altri per la riforma costituzionale. E’ vero, anch’io (nel mio piccolo come si usa dire) l’ho molto apprezzato per questo. Nessuno meglio di lui, che ha sperimentato di persona i danni dell’ingerenza partitica e governativa, potrebbe continuare a fare la sua parte anche per la RAI (nandocan).
Dovunque in Occidente lo avrebbero cacciato per questo. Con o senza penetrazione di una danzatrice del ventre minorenne, con o senza telefonate a funzionari dello Stato perchè nascondessero le marachelle del capo del governo. Semmai un “complotto” l’ha ordito Napolitano, per tenere lontani da Palazzo Chigi i suoi ex compagni di partito (che riteneva immaturi). Prima ha protetto B dal rischio delle elezioni anticipate, poi l’ha sostituito con Monti, accogliendolo nella maggioranza. Se ancora si parla di lui, un grazie a Giorgio. Quanto al ritorno o al rilancio: Alfano non si fida più, famiglia e imprese lo vorrebbero sodale di Renzi, Salvini lo ricatta, i pochi fedeli, naufraghi in Parlamento, tremano per i sondaggi, Renzi ha costruito un sistema con un solo astro al centro (Renzi), e intorno un pulviscolo di stelle cadenti. Auguri.
Il Fatto insiste: “Sfasciano la Costituzione e non sanno spiegare perchè”. Chi? Scalfarotto, Lauricella, D’Attorre. Non sanno spiegare perchè la Dc aveva scarso senso dello Stato, e il Pci poca dimestichezza con le democrazie liberali. Il Senato delle Regioni voleva essere la risposta al pericolo presidenzialista e bonapartista: meglio ancorare le istituzioni alla democrazia partecipata regionale! Legge maggioritaria? Certo, ce l’hanno (quasi) tutti. Ma il premio di maggioranza, 130 deputati in dono al primo partito votato, non c’è nel Regno Unito, nè in Germania, in Francia o in Spagna. Doppio turno? E come no! In genere serve per rendere meno spietato il sistema uninominale. Noi invece lo usiamo per scegliere il Premier, scimmiottando il sistema semi presidenziale francese ma senza neppure cambiare forma del governo. Tanto nessuno capisce, vero Boschi? Un Cuperlo molto duro ha chiesto ieri una notte della verità nel Pd e a Renzi. Civati ha rivendicato di non aver contribuito, con il suo voto, a sfasciare la Costituzione (se è per questo, Tocci, Chiti, Corsini, D’adda, io stesso, non avevamo votato queste riforme ben prima di lui). Però, per fermare la deriva plebiscitaria, o la “democratura” come dice Scalfari, o per ridurre il danno (io mi accontento), serve chiarezza e generosità. Serve ritrovarsi e dar battaglia.
Intanto Renzi chiede l’aiuto del Pd e del Parlamento per riformare scuola e Rai. Restano gli scatti di anzianità per gli insegnanti, resta l’intenzione di svuotare le graduatorie ad esaurimento, il resto della buona scuola, da delegare al governo. Anche la Rai, Renzi propone di ri-affidarla al governo. Si fa forte delle polemiche contro l’invadenza dei partiti e contro quel baraccone non-azienda mangia denaro pubblico. Che facciamo? Il mio amico Vincenzo Vita (che oggi incontro) ha un sogno e lo ha condiviso con Civati e Fratoianni: il vertice non sia scelto dal governo ma invece anche da collettivi femminili, associazioni per la legalità, ONG. In alto la bandiera. E poi?