“E la Siria babbo?…uh, te la raccomando quella!”Ecco una vignetta di Altan che, come tante altre, vale più di un editoriale, perché con una sola battuta esprime tutta la saccente mediocrità e la colpevole indifferenza del provincialismo, non solo italico, rispetto a ciò che si svolge al di fuori dei propri confini. Così almeno l’ho intesa io. Del resto, sempre sulla Repubblica di oggi 24 settembre, un bell’editoriale di Gustavo Zagrebelsky ci spiega “la insostenibile ambiguità delle parole che usa la politica”. E non solo la politica, ma anche l’informazione che la racconta, per cui il padre che legge il giornale in poltrona potrete trovate qualche attenuante proprio in quella lettura.
Zagrebelsky attribuisce questa “insostenibile ambiguità” alla diversità non solo dei punti di vista ma della condizione umana, quella dei ricchi (divites) e quella dei diseredati (inanes). ” I diritti umani – scrive – sono una realtà per chi sta sopra e il contrario per chi sta sotto. Lo stesso per la dignità. Per chi sta sopra, le rivendicazioni di chi sta sotto e chiede di emergere all’onor del mondo sono attentati allo standard di vita “dignitoso” di chi sta sopra. Quando si chiede lo sgombero dei migranti che intasano le stazioni, dormono nei parchi pubblici e puzzano, non si dice forse che danno uno spettacolo non dignitoso? Ma dignità secondo chi? Non secondo i migranti, che della dignità non sanno che farsene, ma secondo noi che li guardiamo. Ci sono parole dunque che non valgono nello stesso modo per i divites e gli inanes…”.
Più oltre Zagrebelsky conclude: “Si comprende allora una verità tanto banale quanto ignorata, nei discorsi politici e dei politici. Se si trascura il punto di vista da cui si guardano i problemi di cui ci siamo occupati e di parla genericamente di libertà, diritti, dignità, uguaglianza, giustizia, ecc. si producono parole vuote che producono false coscienze, finiscono per abbellire le pretese dei più forti e vanificano il significato che avrebbero sulla bocca dei più deboli”.
Leggetelo per intero quell’editoriale e anche la risposta data nella vignetta di Altan vi parrà meno sorprendente e inverosimile (nandocan)