A soci e simpatizzanti di Libertà e Giustizia può interessare il documento inviato dal Consiglio di Direzione di Libertà e Giustizia sul tema della coalizione sociale.
Il Consiglio di Direzione ha ritenuto doveroso e utile affrontare questo tema nel corso di un incontro a sintesi del quale sono state elaborate queste riflessioni, che proponiamo come contributo anche in vista della prossima Assemblea dei soci prevista per il 18 aprile 2015.
Libertà e Giustizia non intende offrire, né le è stata richiesta, alcuna adesione formale ad un percorso già tracciato.
Ci proponiamo di proseguire, insieme a FIOM, Libera, Emergency, Arci, le associazioni degli studenti e molti altri soggetti, nell’esperienza che aveva avuto inizio con La Via Maestra, si era consolidata con la denuncia della svolta autoritaria incombente e oggi si dilata dentro uno spazio non proprietario, per cogliere le opportunità molteplici di un processo collettivo che non consista nella mera sommatoria di bisogni ma consenta di liberare energie, di proporre soluzioni innovative e alternative, di creare una nuova cultura politica e di chiedere agli interlocutori istituzionali una diversa agenda.
Un’agenda che sia focalizzata sui diritti dei cittadini (a cominciare dal lavoro di fronte a politiche industriali che producono disoccupazione e sotto-occupazione), sull’uso delle risorse per soddisfare bisogni sociali, sul contrasto reale alla corruzione dilagante, sulla tutela di chi è esposto alla povertà e alla malattia, sulla centralità dell’istruzione e della formazione, sull’effettiva applicazione della Costituzione, sull’impegno per un’Europa meno tecnocratica e più solidale.
Si tratterà ancora una volta, in un contesto storico nel quale l’agire politico collettivo è di vitale importanza, di riappropriarsi della parola pubblica, come abbiamo fatto da sempre.
Si tratterà non di rinunciare alla nostra specificità e ai saperi accumulati nel tempo ma di mettere in comune competenze, pratiche che abbiamo collaudato, capacità di analisi e di comprensione dei fenomeni.
Gli altri attori che sceglieranno di condividere questo modello, anche limitatamente a singole aree tematiche, faranno la stessa cosa.
La coalizione sociale (alla cui fase embrionale e quasi prefondativa alcuni di noi hanno partecipato, sicché possono dare testimonianza di dinamiche concettuali, di aspettative e di obiettivi) non è infatti un’associazione di associazioni né un organismo al quale si scelga di iscriversi: è un metodo per modificare l’esistente, dando l’opportunità a tutti i cittadini di prendere parte, di rispondere alla logica della divisione e della competizione, dando vita a relazioni e a progetti nuovi. E’ quindi anche lo strumento di un confronto ampio, aperto a chiunque sia convinto che la politica non è esclusivo appannaggio di pochi addetti ai lavori (a maggior ragione se nominati e non eletti) e che la partecipazione sostanzia la democrazia.
La coalizione cui siamo interessati non intende proiettarsi verso una forma-partito, né concorrere alla rappresentanza, né proporsi come parasistema politico o accogliere al suo interno aggregati partitici o farsi percepire come organica ad essi.
L’attività di elaborazione progettuale e di messa a punto delle iniziative su aree tematiche di rilevanza significativa (lavoro, scuola, sanità, beni comuni, marginalità, ecc.) avrà il suo fulcro nei singoli territori, in modo da valorizzare l’ esperienza accumulata e l’apporto di ciascuno in termini di specializzazione delle pratiche.
Anche per questo motivo riteniamo e auspichiamo che Libertà e Giustizia, il cui radicamento in alcuni territori è particolarmente vitale e in altri è suscettibile di rinvigorimento e di nuovi innesti, possa essere, soprattutto su specifici temi, protagonista e motore di traino di questo processo: il lavoro che ci attende non è banale ma, per le caratteristiche che lo connotano, crediamo rientri fra le ragioni del nostro esistere.
14 aprile 2015
Maria Rosaria Bortolone, Alessio Caprari, Santi Di Bella, Stefano Innocenti, Maria Sofia Masillo, Francesco Pallante, Marta Pirozzi, Rita Vella